Per rilanciare i consumi cominciamo a mettere i soldi in tasca alla gente
L’inflazione di questi mesi che balla intorno a quota zero significa banalmente che la gente non spende, i consumi sono crollati e l’economia stenta a rimettersi sulla rampa di lancio.
Ecco tre spunti per far ripartire, a mio parere, i consumi.
1) La prima cosa da fare è mettere i soldi in tasca alla gente. Serve un concerto fra aziende, sindacati e governo per ricostituire le disponibilità economiche delle famiglie. Sul lavoro gravano troppe tasse: agire su quel fronte potrebbe essere la strada giusta.
2) Seconda cosa: la fiducia. Bisogna ridare fiducia ai consumatori. È indispensabile per rimettere in moto quel meccanismo virtuoso ma delicato su cui si basa il sistema economico.
La gente è rimasta come intontita dal crollo repentino di antiche certezze, del tipo: le banche non possono fallire. Abbiamo visto, nel mondo, che possono fallire con tutto quello che comporta. E quante fregature sul fronte dei risparmi anche da parte degli istituti di credito. Tutto questo genera sfiducia. E la sfiducia porta alla paralisi.
3) La terza cosa discende direttamente dalla seconda: il clima di sfiducia ha generato una conflittualità diffusa. Si litiga tutti su tutto e questo penalizza la capacità del Paese di progettare.
Il meccanismo è talmente violento che si finisce con il voler gestire ogni cosa in velocità, senza darsi il tempo di costruire un progetto significativo.
Tutto è troppo breve, viene bruciato in un amen. Superare la conflittualità permanente che avvelena il confronto sociale è fondamentale per i consumatori italiani.
* presidente gruppo Barilla
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